LA NASCITA DELL’INDUSTRIA FARMACEUTICA
Il progresso tecnologico a partire dagli ultimi anni del Settecento portò a notevoli miglioramenti
nelle cure mediche. Infatti EDWARD JENNER, un medico inglese, nel 1796 preparò
il primo vaccino contro il temutissimo vaiolo! Egli osservò che le persone
alle quali aveva iniettato il siero, estratto da vacche malate di vaiolo,
se venivano successivamente infettate dal vaiolo umano guarivano facilmente.
Jenner, però, non comprese appieno i motivi per i quali il
siero delle vacche (da cui deriva il nome “vaccino”) producesse immunità sugli
esseri umani e non fu in grado di ripetere esperienze simili.
Le sue intuizioni vennero riprese e valorizzate quasi un
secolo più tardi dal già citato scienziato francese LOUIS PASTEUR. Egli ebbe il
grande merito di scoprire che i microrganismi responsabili di una malattia
possono essere uccisi o attenuati nella loro virulenza e iniettati
nell’organismo che si vuole vaccinare.
La presenza di questi organismi genera
una risposta immunitaria nell’organismo vaccinato, che lo rende preparato ad
affrontare l’eventuale infezione con il microrganismo perfettamente vitale.
Pasteur nel 1885 scoprì il vaccino contro l’idrofobia
(rabbia) e successivamente vennero prodotti molti altri vaccini costituiti da
agenti infettanti denaturati o attenuati.
Louis Pasteur |
Calendario delle scoperte dei principali vaccini:
I primi anni del Novecento videro un considerevole progresso
delle biotecnologie sia nel settore alimentare sia in quello medico. Inizia in quegli anni, infatti, la produzione
industriale di lievito e quindi di funghi
microscopici.
Nel 1929 avvenne una delle scoperte più importanti per
l’umanità ad opera dello scozzese ALEXANDER FLEMING.
Lo scienziato stava studiando la crescita di alcune colonie
batteriche su piastre di coltura (recipienti in vetro utilizzati in laboratorio
per far crescere le colonie batteriche).
Accidentalmente una di queste piastre venne contaminata da una muffa blu-verde
chiamata Penicillium notatum, simile a
quelle che crescono sulla buccia degli agrumi.
Alexander Fleming |
Fleming osservò che i batteri non crescevano nelle zone
vicino alla muffa, mentre continuavano ad accrescersi nelle altre parti della
piastra, quindi intuì che il fungo (Penicillium notatum) producesse qualche
sostanza che impediva la crescita dei batteri. Attraverso molti altri
esperimenti Fleming isolò la sostanza chimica prodotta dalla muffa, che venne
chiamata PENICILLINA dal nome del fungo che la produceva.
Fu la scoperta del primo ANTIBIOTICO, utile per curare
infezioni batteriche patogene che a quel tempo provocavano la morte dei pazienti.
Soltanto nel 1940 la penicillina venne prodotta a scopi
farmaceutici, dopo aver verificato che non danneggiava le cellule umane. In
questo modo le biotecnologie classiche divennero parte integrante
dell’industria farmaceutica.
La penicillina fu considerato un farmaco miracoloso per le
sue qualità terapeutiche e Fleming nel 1944 fu insignito del titolo di Baronetto,
mentre nel 1945 divise il premio Nobel per la medicina con i suoi collaboratori
Chain e Florely.
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