martedì 30 aprile 2013

Le prime interazioni tra l’uomo e gli altri esseri viventi


Inizialmente l'uomo ha proceduto allo sfruttamento della natura attraverso la raccolta di tuberi, radici, bacche, frutti, semi e anche resti di animali morti, poi gradualmente ha sviluppato tecniche di caccia e di pesca. E’ soltanto durante il breve  periodo neolitico che, in diverse aree, spesso del tutto indipendenti tra loro, è stata realizzata la domesticazione della maggior parte degli animali e delle piante che sono arrivati fino ai nostri giorni.
 

La domesticazione rappresenta una notevole trasformazione nei rapporti tra l’uomo e gli altri organismi viventi perché si passa da uno sfruttamento a senso unico (predazione) ad una relazione di simbiosi dove anche le altre specie hanno dei vantaggi.

Tengo a precisare che l'uomo non è l'unico animale a tenere alle proprie dipendenze altri esseri viventi: alcuni insetti che vivono in società (formiche, termiti) sembrano tenere a loro disposizione funghi saprofiti e afidi, dai quali prelevano le secrezioni zuccherine; certe puzzole conservano in vita delle rane azzoppate, che non sono in condizioni di scappare, come carne di riserva.

Piante e animali sono stati domesticati pressappoco contemporaneamente, in regioni nelle quali le specie autoctone erano numerose, dove cominciava a manifestarsi un aumento demografico, l'ambiente era per lo più caldo e umido, con stagioni nettamente differenziate, influenzate dall'altitudine o dalle inondazioni: foreste di latifoglie fruttificanti (faggine, ghiande, nespole, castagne, mele, etc.), steppe a graminacee e delta di zone temperate o mediterranee.


 

 
Le scelte iniziali che hanno portato alla domesticazione di alcune specie

La scelta delle specie vegetali da coltivare è stata prevalentemente determinata dalla loro capacità nutrizionale: quelle provviste di abbondanti riserve di amido, zuccheri, cellulosa, materie grasse, in grado di fornire lipidi o glucidi (e perfino protidi).

Gli esempi più significativi sono i diversi tipi di mais, riso o frumento che, selezionati nel corso dei millenni, hanno portato a un incremento delle loro riserve di amido.
 
 
E’ curioso sapere che alcune specie inizialmente vennero coltivate per particolari caratteristiche e solo successivamente sfruttate per altri scopi: il melone, per esempio, è stato inizialmente selezionato per i suoi semi oleaginosi e solo in seguito per i suoi dolci frutti; lo stesso per il lino e la canapa, la cui utilizzazione in campo tessile è avvenuta soltanto in un secondo tempo; il banano, caratterizzato da un rizoma con proprietà nutritive, soltanto in seguito ad un'ibridazione casuale ha dato vita alla forma sterile che oggi conosciamo, con frutti commestibili e saporiti. Anche il caffè non è stato sempre e dovunque utilizzato per i suoi semi tostati: si conosce anche l’utilizzo dei suoi frutti, bolliti e schiacciati nel burro! Fiori come il crisantemo vengono mangiati in Cina, mentre sono utilizzati come piante ornamentali in Occidente. Quanto ai cereali, soltanto in via subordinata hanno fornito piante foraggere o bevande alcoliche.
In seguito gli uomini hanno iniziato a coltivare piante aromatiche e per condimento, ortaggi, erbe medicinali, piante che forniscono fibre e sostanze coloranti, piante foraggere per il bestiame, o ancora 'di lusso', come canne da zucchero, caffè, cacao, vaniglia, caucciù, china, fino alle piante ornamentali, ai fiori o alle piante per prodotti di profumeria.
Mentre le piante coltivate dall’uomo sono molto numerose, il piccolo numero di animali che noi consideriamo a prima vista come domestici, sono generalmente polivalenti, vale a dire che forniscono contemporaneamente numerosi prodotti, non necessariamente utili, ma che hanno attirato l'attenzione dell'uomo e lo hanno indotto a continuare la domesticazione, eventualmente con metodi diversi: per esempio il coniglio viene allevato in alcuni casi per la pelliccia, in altri per la carne o ancora come animale da compagnia; i bovini sono allevati per la carne, la pelle, il latte o sfruttati per il lavoro nei campi. L'animale domesticato da maggior tempo, il più polivalente, è il cane (i resti ritrovati in Asia Minore o in India dai 10.000 ai 12.000 anni a.C. possono essere attribuiti al cane delle torbiere o allo sciacallo dorato). Fin dall'inizio è stato compagno di mensa, di caccia o di gioco, guardiano del campo, del gregge e della dimora; e così si sono rapidamente sviluppate diverse razze. 
 
 

  

L'antico Egitto conosceva già bassotti, levrieri, pastori. Aristotele conta otto tipi di cani diversi, ad esempio cani da guerra e cani da attacco. È probabilmente nel Medioevo che fa la sua comparsa il cane di Sant'Uberto (prima razza 'creata' dall'uomo); alla fine del Medioevo si sviluppano delle razze nane di cani, adorati dai loro padroni, inutili e destinati a restare in casa; a partire dal XVIII secolo si assiste alla moltiplicazione delle innumerevoli razze di cani da caccia, del pastore tedesco, del Dobermann, del pechinese e dei cani da compagnia.
 
 
 
 
Piante domesticate nel mondo
 

PIANTE

PERIODO

AREA

grano, orzo, piselli, olivo

8.500 a.C.

 Vicino Oriente

riso, miglio

prima del 7.500 a. C.

Cina

mais, fagioli, zucca

prima del 3.500 a.C.

America centrale

patata, manioca

prima del 3.500 a.C.

Ande, Amazzonia

girasole, chenopodio

2.500 a. C.

USA orientali

sorgo, riso africano

prima del 5.000 a.C.

Sahel

igname- palma

prima del 3.000 a.C.

Africa equatoriale occidentale

caffè, teff

 non noto

Etiopia

canna da zucchero , banana

7.000 a.C.

Nuova Guinea

papavero, avena

6000-3.500 a.C.

Europa centrale e occidentale


 

 

Animali domesticati nel mondo

 
SPECIE
PERIODO
 AREA
Cane
 10.000 a.C.
Asia Sudoccidentale, Cina, Nord America
Pecora
8.000 a.C.
Asia Sudoccidentale
Capra
8.000 a.C.
Asia Sudoccidentale
Maiale, baco da seta
8.000 a.C.
Cina, Asia Sudoccidentale
Asino, gatto
6.000 a.C.
Egitto

 

Successivamente a questa prima serie di specie allevate o coltivate, nuove varietà furono create attraverso la selezione artificiale o gli incroci, per aumentare la produttività o migliorare alcune caratteristiche, come la docilità nei confronti dell’uomo.
Un caso estremamente significativo è quello degli incroci incessanti cui sono stati sottoposti i bachi da seta, per selezionare quelli usciti dai bozzoli migliori. Ci sono voluti ben cinque millenni prima che fosse possibile ottenere quella seta lunga e fine prodotta da bruchi divenuti inadatti a qualsiasi altra funzione, persino a spostarsi senza l'aiuto dell'uomo verso le foglie fresche, che devono quindi venire colte per essere offerte alla loro voracità.



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